III CATEGORIA CASALESE BOYS – ASTRA

Doveva capitare

 

Sapevamo che prima o poi sarebbe capitato.

Il fatto è che nei miei sogni doveva capitare in una partita epica giocata fino all’ultimo respiro, magari con la prima della classe.

Oggi , una volta di più, ho capito perché amo, forse troppo, il calcio. Perché non ci sono certezze, perché puoi giocare con l’ultima in classifica e devi batterti per 90 minuti senza pensare che ci sia qualcosa di scontato, perché in campo ci vanno di volta gli uomini e non i punti in classifica che hai già accumulato. Quello che è stato è stato e devi ricominciare ogni volta con la stessa voglia, la stessa determinazione, la stessa cattiveria ( in senso sportivo si intende ), la stessa fame di vittoria.

Abbiamo perso su un campo che dovevamo essere coscienti era pericoloso ed invece siamo andati in campo con l’intima convinzione che prima o poi il Dio del pallone ci avrebbe regalato la vittoria.

Così, quando dopo cinque minuti il nostro buon Marco si è lasciato sfuggire una punizione certo insidiosa, ma non irresistibile, abbiamo continuato a trotterellare per il campo come graziose fanciulle in attesa di ammiratori devoti.

Tanto il gol prima o poi sarebbe arrivato. E in effetti è arrivato, solo che è stato il secondo dei nostri avversari. Fuorigioco o meno lasciare trenta metri di campo ad un avversario è come lasciare la casa spalancata con le gioie di famiglia in bella mostra ad una banda di ladri.

2 a 0 . E adesso.

Sono troppo depresso per entrare nello spogliatoio nell’intervallo.

Quando comincia il secondo tempo il Pibe ha subito una grande occasione : piattone dal centro dell’area e parata a fil di palo del portiere Casalino.

Sembriamo quasi vivi in questo secondo tempo. Il cuore si apre alla speranza quando il Bego indovina su un invitante passaggio il gol del 2-1. Peccato che prima dell’inizio della partita, malefica Cassandra, avesse profetizzato che avrebbe segnato il gol della bandiera.

Lasciamo spazio al contropiede avversario, ma continuiamo a premere. Gli ultimi 5 minuti sono un assedio che esalta il portiere avversario: parata su tiro a botta sicura del Leo, parata di piede su colpo di testa da due passi del Mino, inzuccata fuori di una spanna di Filo.

Porca miseria, mi domando, non potevamo giocare con questa grinta fin dall’inizio. Se lo avessimo fatto neppure il Dio del pallone che oggi guardava con benevolenza verso le sponde sorbolesi ci avrebbe fermato.

Doveva succedere ed è bene che sia successo adesso. Voglio dire: sarà stato un bene se avremo capito la lezione e saremo in grado di mettere la testa e il cuore in tutti i 90 minuti della partita.

Il campionato è lungo e io ci credo, l’importante è che ci crediate anche voi , ragazzi.

 

 

Gedeone